«Belfagor» ci ha accompagnato a
lungo nella quotidiana fatica a contatto dei giovani; con i
Saggi e Studi della prima rubrica, per il nostro
aggiornamento critico; con lo scintillio guizzante delle
Noterelle e le sciabolate delle
Schermaglie, per
ritrovare il coraggio della franchezza e della denuncia doverosa;
con quei magistrali
Ritratti critici di contemporanei, per
riempire con gioia i nostri vuoti; con gli inediti di
Varietà e Documenti, che a volte aprivano insoliti
spiragli di stimolante curiosità; con le puntuali, nutrite
e lucide
Recensioni, che ci invogliavano a slargare gli
obiettivi delle nostre conoscenze.
Il nostro rapporto con le menti degli allievi passava
attraverso la passione del maestro pisano, anche se non si era
avuta la fortuna di praticarlo direttamente, al punto che, a
volte, non si esitava ad indulgere al gusto della
«polemica», sulle sue orme, scavalcando le
asfissianti clausure burocratiche.
Le altre esperienze culturali venute poi non hanno
cancellato le impronte belfagoriane originarie. (Nicola Carducci,
«Il Quotidiano», Lecce, 21 marzo '95).
L
UIGI M
ENEGHELLO: Nel '44, il giorno che compivo gli anni,
in febbraio, vennero a dirmi che era stato arrestato un nostro
satellite piú informato che atto a tacere; per prudenza
andai da mia nonna, qualche casa piú in giú in
paese, e stetti lì fermo tutto il giorno ... A mezzogiorno
mi trovai a tavola solo con la zia Nina, e mangiando le dissi che
compivo gli anni. «Quanti anni hai?» mi disse; ne
avevo ventidue. La zia si mise a piangere.
«Poveretto» disse. «Sei vecchio, e non sei
ancora stato giovane».
Andai su in camera a leggere l'Elogio della
polemica del Russo. Mi sentivo vecchio, ventidue anni
dev'essere un'età critica. (
I piccoli maestri,
'63-'64).
A tal punto di ossessione sono giunto, che considero le
nostre derelitte aule come un regno di libertà e di
felicità, gli unici luoghi in cui voi allievi riuscite a
essere liberi e bellissimi. Chi parla è S
ANDRO O
NOFRI nel
Registro
di classe, Einaudi, 2000. Queste parole furono qui ragionate
a novembre con gli insegnanti Franco Martina, Lidia De Federicis,
Anna Grazia D'Oria e il Carducci sopra riferito; aggiungemmo un
prospetto delle nostre Noterelle e Schermaglie scolastiche
1996-2000.
Rai, 4 dicembre ' 97, Terza pagina
«Belfagor» rappresenta una tradizione di eleganza, di
vivacità, di critica dura e cattiva, quando è
necessario. Una tradizione che resta un pezzo unico nel panorama
non vasto né troppo luminoso delle riviste di
cultura.