GIARDINI E PAESAGGIO

Eugenio Battisti
Iconologia ed ecologia
del giardino e del paesaggio

A cura di G IUSEPPA S ACCARO D EL B UFFA



Hypnerotomachia Poliphili, Venezia, 1499. Rovine A rticoli e conferenze di Eugenio Battisti, rari o inediti, sono raccolti qui in due parti, l'una concernente il periodo dal Medioevo al Seicento, l'altra relativa a problemi urbanistici e paesaggistici dell'Otto-Novecento. Ne emerge la storia del giardino e del paesaggio, nel mutarsi delle tecniche topiarie e idrauliche e delle motivazioni culturali, per i nessi tra arti visive, letteratura, scienze naturali e agrarie, organizzazione socio- economica, crisi politiche ed ecologia.
   Interessato sia all'aspetto visivo artistico-architettonico dei giardini rappresentati in dipinti o tuttora esistenti, sia alle descrizioni poetiche di letterati come Petrarca, Boccaccio e gli umanisti, e delle loro fonti, specie l'Ovidio moralizzato, sia al rapporto con pratiche devozionali, laudi e inni religiosi, sia ancora alla permanenza dell'immaginario mitologico, l'autore ha applicato il metodo iconologico alla lettura di famosi testi letterari, per scoprire il reciproco interreagire di tutti questi elementi. Dal giardino analizzato come sfondo di dipinti a mo' di hortus conclusus si poté passare, secondo l'autore, al giardino come percorso, quando anche la tipologia architettonica e l'urbanistica vennero intese come soggetti suscettibili di studio iconografico, cioè come strutture simboliche significanti, quasi categorie mentali collettive inconscie. Il successivo incontro tra l'iconologia e l'ecologia, movimento moderno non altrettanto umanistico, ma di forte impegno teorico e sociale, ha favorito un atteggiamento nuovo verso la possibilità di costruire oggi giardini e di rivitalizzare la loro funzione entro il costrittivo paesaggio urbano e nella scenografia di antichi e nuovi parchi tutelati dalla legge.




Hypnerotomachia Poliphili, Venezia, 1499. Rovine T he author considers the visual artistic-architectural aspect of gardens still in existence, or as they are represented in paintings. He also studies the contemporary poetic descriptions by scholars and humanists and their sources, and their relationships with devotional practices and mythological imagery, thus extending the iconological method to famous literary texts and to artistic as well as architectural works considered as symbolic structures. This modern encounter of iconology and ecology results in a reassessment of the role of the garden as part of the urban landscape, and the creation of parks which are protected by law.



Indice

Presentazione
Prefazione
«Nell’acqua chiara e sopra l’erba verde...»

PARTE PRIMA

I. Dalla ‘Natura artificiosa’ alla ‘Natura artificialis’
II. Il paesaggio. Complessità e storia di un ‘genere’
III. Non chiare acque
IV. Boccaccio e le sue esperienze visive
V. Il Mantegna e la letteratura classica
VI. Sull’intimo disordine dell’ordine ordinatissimo
VII. Le origini religiose del paesaggio veneto
VIII. Un’antica interpretazione della ‘Tempesta’ di Giorgione.
IX. Quel che non c’è in Giorgione.
X. Pratolino, laboratorio di meraviglie
XI. L’antro dei sette sigilli
XII. La topografìa simbolica della Terrasanta nella prima fase cronologica dei sacri monti in Italia settentrionale e centrale (1480-1525)
XIII. Il concetto di imitazione e suoi riflessi sui sacri monti
XIV. Il ritiro nel giardino monastico come suicidio politico e culturale

PARTE SECONDA

XV. In attesa di altri fantasmi
XVI. La legge e il giardino
XVII. La tutela del giardino storico
XVIII. Il verde urbano
XIX. Reinventando per il futuro i giardini del passato
XX. Odiando il paesaggio
XXI. Controcorrente

APPENDICE

XXII. F RANCESCO M. B ATTISTI , II Minotauro contemporaneo
XXIII. F IORENZA S IMONAZZI , II labirinto svelato

Elenco delle illustrazioni
Indice dei nomi



Presentazione al volume
di L UCIA T ONGIORGI T OMASI e L UIGI Z ANGHERI


N el 1962 Eugenio Battisti pubblicò L’Antirinascimento, un libro pionieristico e ‘anomalo’ nel panorama culturale italiano, in particolare nell’ambito degli studi storico-artistici, di cui allora solo pochi colsero la valenza innovativa dell’impostazione metodologica e l’assoluta originalità dei contenuti fino a quel tempo scarsamente esplorati.
   Come sottolinea Giuseppa Saccaro Del Buffa nella prefazione al presente volume, i temi del paesaggio e del giardino vi comparivano in maniera non episodica, configurandosi come corollari del concetto di ‘natura’ che rappresenta un momento costante e ineludibile nel pensiero di Battisti.
   Questi problemi vennero quindi focalizzati nel contributo presentato nel primo convegno di Dumbarton Oaks del 1971 dedicato a “The Italian Garden”, una tappa fondamentale nella storia degli studi sull’argomento che intendeva recuperare e approfondire spunti emersi nella ‘mitica’ mostra fiorentina del 1931 a Palazzo Vecchio. A quel congresso statunitense presero parte studiosi la cui opera ha rappresentato e costituisce ancor oggi vere e proprie pietre miliari nella storia del giardino, come David Coffin, Giorgina Masson, Elisabeth Mac Dougall e Lionello Puppi.
   Al saggio di Eugenio Battisti Dalla ‘natura artificiosa’ alla ‘natura artificialis’, non a caso collocato in apertura di questo testo, va il merito di aver delineato con sintetica chiarezza la complessità teorica e la polisemia del giardino rinascimentale italiano, che si impone per le connotazioni emblematiche di cui è caricato, configurandosi come ‘locus mnemonicus’ per eccellenza, nel quale vengono a concentrarsi e a ridisegnarsi una congerie di topoi letterari e iconografici.
   È uno scritto che si pone come un esempio significativo del metodo di scrittura dell’Autore, caratterizzato da un continuo rimando dai testi alle immagini, sostanziato da un denso apparato di note e da una diramata bibliografia, da leggere in filigrana per le preziose intuizioni e le affascinanti suggestioni che essi sono capaci di offrire.
   Ma la cultura ‘universale’ ed eclettica lo spinse ad avventurarsi oltre, ad indagare ancora fenomeni niente affatto tradizionali, in un continuo rimando dall’antico al contemporaneo, in un costante ‘rimescolamento delle carte’ che provoca positivamente il lettore. Questo metodo gli ha permesso di elaborare considerazioni assolutamente innovative di matrice antropologica, sociologica, epistemologica e semiologica, come ben dimostra la seconda parte di questo volume nel quale sono affrontati - e sembrano scritti di oggi - temi relativi all’impatto ecologico sul paesaggio fino a problematiche di conservazione e salvaguardia ambientale.
   Così Battisti, sempre sensibile alle motivazioni etiche e sociali, di fronte alla crisi contemporanea del paesaggio, nel provocatorio saggio Odiando il paesaggio insiste sulla drammatica «perdita di coscienza del valore collettivo e universale dell’ambiente naturale».
   Nel corso degli ultimi quindici anni, da quando Egli ci ha lasciato, molte cose sono cambiate e abbiamo assistito ad una crescita straordinaria di studi dedicati al paesaggio e al giardino, non pochi dei quali sono stati stimolati e suggeriti da una sua intuizione o da un suo pensiero.
   I curatori della collana ‘Giardini e paesaggio’, che lo ebbero maestro ed amico, sono perciò orgogliosi di pubblicare alcuni dei suoi scritti sparsi ed inediti, certi che essi avranno ancora molto da offrire a chi, libero da pregiudizi metodologici e culturali, curioso e dotato di sufficiente coraggio, voglia avventurarsi, come ci ha insegnato Eugenio, nel mare periglioso di una impegnata ricerca scientifica.



Eugenio Battisti - Iconologia ed ecologia del giardino e del paesaggio




Giardini e paesaggio, vol. 9
2004, cm. 17 × 24, xiv-420 pp. con 112 figg. n.t. e 33 tavv. f.t. a col.
[ISBN 88 222 5357 4]     Prezzo

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La Granja, Spagna, Veduta del giardino e fontane La Granja, Spagna, Veduta del giardino e fontane

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