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Francesco Caglioti
DONATELLO E I MEDICI
Storia del David e della Giuditta



volumi





La genesi e le più antiche vicende dei due grandi capolavori donatelliani, commissionati da Cosimo il Vecchio de’ Medici e dal figlio Piero, vengono ricostruite coll’aiuto di numerosissime fonti inedite (opere d’arte, documenti d’archivio, testi letterari di vario genere). Ne conseguono molteplici novità sulle date di realizzazione dei bronzi, sulla loro prima collocazione, sul loro originario aspetto, sul loro significato e la loro funzione. Ampio spazio è riservato, nelle note, alla letteratura artistica italiana dal Rinascimento all’Ottocento e al ricco e vivace dibattito internazionale di questo secolo sull’argomento.
     Realizzato negli anni trenta del Quattrocento, poco dopo l’avvento di Cosimo al potere, il David stava in cima a una colonna, la quale, nel paragone coi monumenti statuari antichi, riusciva a giustificare pienamente la scelta, quanto mai audace, di presentare l’eroe biblico pressoché nudo, alla stregua d’un idolo pagano. Grazie alla suprema nobiltà del soggetto, già consacrato dalla tradizione civica fiorentina, la prima vera «statua» dell’arte postclassica adombrava la forte vocazione governativa dei committenti, ulteriormente sublimata dall’abile ricorso all’universalità dello spunto etico racchiuso nell’iscrizione latina che poco più tardi avrebbe fregiato il basamento. Nel 1457 i Medici sentirono maturi i tempi per potenziare il messaggio del David affiancandogli, sempre su una colonna ‘epigrafica’, la Giuditta. L’occasione giunse col completamento dei lavori del nuovo Palazzo di Via Larga, al cui giardino fu destinato il primo autentico «gruppo statuario» dell’arte occidentale moderna: nel frattempo, il David andava ad occupare l’antistante cortile, ponendosi al centro di un’ambientazione scenografica estremamente raffinata.
     La vastità dell’indagine preliminare ha permesso all’autore d’aggiungere alla trattazione notevoli materiali sconosciuti su opere ed artisti del Rinascimento strettamente connessi coll’attività di Donatello e col mecenatismo dei Medici e della Repubblica fiorentina (Paolo Uccello, Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino, Andrea del Verrocchio, Benedetto da Maiano, Michelangelo, Raffaello).


The genesis and the early vicissitudes of two great works by Donatello are reconstructed thanks to numerous as yet unpublished sources. A great deal of information is achieved regarding the dates of the bronzes, their first placement, original aspect, meaning and function. The amount of research carried out has allowed the author to recuperate important unknown matters on Renaissance works and artists connected to this topic.





Fondazione Carlo Marchi - Studi, vol. 14
2000, cm. 21,5 × 30, 2 tomi di xxvi-532 pp. con 357 ill. f.t. Rilegati in cofanetto.
[ISBN 88 222 4941 0]



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