Luigi Zangheri Una rassegna di riflessioni e di documenti sui temi della storia del giardino e del paesaggio non sempre indagati nei manuali della storia del «verde». Una prima parte è dedicata ai giardini europei considerati nel loro contesto storico e paesaggistico a partire dal giardino dellantichità e del medioevo per poi passare ai giardini delle ville medicee e alla loro fortuna europea. Seguono capitoli sulla formazione degli orti botanici, sui giardini principeschi delletà barocca, quelli dellArcadia, di Capodimonte, sui parchi delle città termali degli Asburgo Lorena, e sui giardini borghesi nella Berlino del primo Novecento, fino allesperienza di Pietro Porcinai. Quattro capitoli sulle feste nei giardini compongono la seconda parte, mentre la terza contiene approfondimenti sul giardino pensile di Babilonia, gli acquedotti, larcheologia, le grotte, e i vasi in terracotta. Un ricco apparato iconografico con immagini spesso inedite favorisce e accompagna la lettura dei testi nei quali il termine «giardino» è sempre affiancato a quello di «paesaggio». Due locuzioni che a ben vedere appartengono ad una stessa radice mai nettamente separata, partecipe di un medesimo divenire. A survey of reflections and documents on themes of garden and landscape history that are rarely covered by manuals on the history of «open spaces». Besides an initial part on European parks in respect of their own historical and landscape context there are chapters dedicated to the garden and to fêtes, together with investigation into waterworks, archaeology, caverns and earthenware vases. Le pagine che seguono non intendono costituire un manuale di storia del giardino e del paesaggio, si propongono piuttosto come rassegna di riflessioni e di documenti su temi non sempre indagati nella storia del 'verde'. Argomenti che comunque sono stati affrontati secondo una logica che riconosce al giardino l'essere "una composizione architettonica e vegetale che dal punto di vista storico e artistico presenta un interesse pubblico. Come tale è considerato un monumento" (art. 1 della 'Carta di Firenze' del 1982). La storia del giardino e del paesaggio è tutto sommato una disciplina abbastanza recente, nonostante la disponibilità di contributi di notevole spessore a partire dalla Geschíchte der Gartenkunst di Marie Luise Gothein pubblicata per la prima volta a Jena nel 1914, per arrivare ai più recenti lavori di Fariello, Tagliolini, Mosser Teyssot, e della Zoppi. Poiché l'universo dei giardini non ha limiti, e la sua conoscenza non può essere definita con sole valutazioni scontate o di sapore giornalistico, come spesso accade di leggere, occorre recuperare una solida metodologia storica. Dalla ricerca archivistica, dalla lettura critica delle fonti, dall'analisi della cultura propria a ciascun periodo storico, si può e si deve pervenire ad una più compiuta conoscenza del giardino del passato e del presente. Con questa chiave ho cercato di fornire una visione chiara su alcuni temi tra i più significativi della storia del giardino, tenendo conto come al termine 'giardino' si affianchi quello di 'paesaggio'. Due locuzioni che a ben vedere appartengono ad una stessa radice mai nettamente separata, partecipe di un medesimo divenire. Con la speranza di avere risposto alle sollecitazioni degli allievi che ripetutamente hanno chiesto i testi delle mie lezioni, debbo ringraziare le biblioteche e gli archivi che hanno offerto il loro prezioso e determinante contributo nella raccolta dei materiali documentari e iconografici. Ringrazio anche i numerosi amici che, nel corso degli anni, hanno ' favorito le mie ricerche, e non ultimi Lucia Tongiorgi Tomasi e Daniele Olschki a cui debbo l'ospitalità nella Collana Giardini e Paesaggio.
Leo S. Olschki Publisher
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