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Giovanni Adamo - Valeria Della Valle
NEOLOGISMI QUOTIDIANI
Un dizionario a cavallo del millennio (1998-2003)



Adamo G., Della Valle V. - NEOLOGISMI QUOTIDIANI

Dalla TV: carrambata, attapirato. Dalla cronaca sociale e politica: , voltagabbanismo, mielismo, meilare. Dall'economia: Fiscovelox, manovrina, Co.co.co, condonite, cartolarizzazione. Perfino dizionarite.
Sono solo alcuni degli oltre 5.000 neologismi creati o diffusi dai giornalisti e raccolti in questo volume.

Lessico intellettuale europeo, vol. 95
2003, cm. 17 × 24, xxxii-1096 pp. Rilegato.
Prezzo [ISBN 88 222 5288 8]


Casa Editrice Leo S. Olschki
Viuzzo del Pozzetto ~ 50126 FIRENZE
tel +39 055 6530684 ~ fax +39 055 6530214
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e.mail: celso@olschki.it






5059 espressioni nuove raccolte dalla lingua italiana dei giornali: da arcobaleno a bicameralista, da multivarietà, salvabilanci e catena umana a poliziotto di quartiere e scudo fiscale, da abbassa-colesterolo a zupperia. È questo il nuovo lessico della stampa quotidiana, che comprende formazioni di nuovo conio o derivate, internazionalismi, forestierismi, tecnicismi e neologismi d'autore, mettendo in evidenza l'opera di diffusione e di influenza esercitata dai giornali nella lingua italiana dell'uso, soprattutto nella loro veste di fonte scritta. Per quanto fortemente aggredita dalla potenza, non solo tecnologica, della cultura e della lingua angloamericana, la lingua italiana attuale mostra segni evidenti di vitalità e reattività.
     Il lavoro di scelta e raccolta delle nuove formazioni linguistiche è basato sulla lettura sistematica di 33 quotidiani nazionali, da quelli di maggior diffusione a quelli che documentano le principali realtà regionali italiane e le più rappresentative tendenze politiche e sociali, negli anni compresi tra il 1998 e il 2003, per un totale di 10.710 citazioni giornalistiche. Ogni voce del dizionario è accompagnata da un'analisi linguistica e tipologica che esamina gli elementi che hanno determinato la formazione di ciascun neologismo.
     Il volume, imperniato sulla produzione scritta dei giornalisti, è uno strumento efficace di riflessione per coloro che lavorano nel settore della comunicazione: in primo luogo i giornalisti stessi, ma anche i mediatori linguistici, traduttori, interpreti o divulgatori. Si rivolge, naturalmente, agli studiosi della lingua, ai grammatici e ai lessicografi, ai docenti e agli studenti delle scuole e dell'università, o a chi apprende l'italiano come lingua straniera. Il quadro rappresentativo del cambiamento storico e sociale dell'Italia alla svolta del millennio ne fa una lettura interessante e divertente per chi ama seguire da vicino le vicende dell'Italia di oggi.



Following a systematic reading of 33 national newspapers from 1998 to 2003 this volume expounds the new lexicon of the daily press with 5059 new words and 10710 journalistic quotations.
     An essential instrument for those working in the field of communications addressed to linguists, to university and school professors and students alike or to those learning Italian as a foreign language.




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| estratto della prefazione | taken from the preface |




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attapirato p. pass. e agg. Chi ha ricevuto il premio satirico Tapiro d'oro, assegnato dalla trasmissione televisiva "Striscia la notizia" a un personaggio che si è distinto per atteggiamenti o comportamenti considerati riprovevoli o perdenti; per estensione, chi ha subito uno smacco, un insuccesso. In poco più di due anni sono stati distribuiti una sessantina di tapiri. Tra i personaggi soggetti a tale satirico accanimento - e che secondo un sintomatico codice ritual-linguistico del rito vengono detti "attapirati" - ci sono sportivi (una dozzina), gente della tv (una quindicina), un ecclesiastico (monsignor [Luigi] Bettazzi, multato perché guidava con la patente scaduta) e il poeta Mario Luzi (per via del Nobel negato). Il grosso dei sacrificati proviene quindi dal mondo della politica e del potere. (Foglio, 28 dicembre 1998, p. 3) · a sentirsi "attapirato" (e degno d'un "tapiro d'oro": usi tra l'altro non registrati) dovrà essere [Alberto] Arbasino o questo Gradit con cui abbiamo giocato? (Sole 24 0re, 26 marzo 2000, Cultura e dintorni, p. 29) · Il premio per il rettore più "attapirato" è andato a "Ciccio" Peraino (Cattedrale) per la sua personale e simpatica teoria delle piste del bowling "truccate". (Stampa, 2 aprile 2002, p. 30, Asti).
V. anche "tapiro d'oro".
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE | DEVERBALE
Formanti: attapirare | -ato




carrambata s. f. (Iron.) Situazione che ricorda momenti tipici del programma televisivo "Carràmba! che sorpresa", condotto da Raffaella Carrà dal 1995. Numerosi e difficili i collegamenti con New York, dove a Washington Square si è riunito un nutrito gruppo di italiani ansioso di parlare attraverso la tv con i propri parenti in studio. Una "carrambata"? (Mattino, 17 settembre 2001, p. 21, Spettacoli) · La regina del sabato sera? E sempre Carramba. Ovvero non c'è sabato televisivo autunnale che possa fare a meno della carrambata. (Quotidiano Nazionale, 7 ottobre 2002, p. 33, Spettacoli) · alla "Milingo story" è mancato l'ultimo suggello: un passaggio in una qualsiasi carrambata, un pellegrinaggio mediatico (Stampa, 23 novembre 2002, p. 1, Prima pagina).
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE | DENOMINALE
Formanti: Carramba | -ata




cartolarizzazione s. f. In economia, cessione di crediti a società o istituti specializzati e loro successiva conversione in obbligazioni. Sul tavolo una maxi-operazione di cartolarizzazione, prevista dalla Legge Finanziaria '99. (Corriere della sera, 19 febbraio 1999, p. 26, Economia) · Da sottolineare come su questa parte agiscano però in modo positivo e decisivo i 9.600 miliardi di riscossioni derivanti dalla cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi. (Repubblica, 24 novembre 2000, p. 39, Economia) · Alla "cartolarizzazione" degli immobili di Stato sarà interessato tutto il patrimonio demaniale. [...] Il governo pensa poi all'alienazione degli immobili pubblici [...] e per velocizzarne la dismissione ipotizza una "cartolarizzazione": venderebbe cioè ad un pull di banche che a loro volta emetterebbero titoli. (Stampa, 20 agosto 2001, p. 8, Economia) · Il meccanismo studiato per la cartolarizzazione della cessione, degli immobili, infatti, assicurerà gettiti più o meno analoghi per il prossimo triennio. (Giornale, 21 settembre 2001, p. 23, Economia) · [Il messaggio dell'Ocse] Riguarda soprattutto Austria, Italia, e Grecia, protese a sfruttare l'espediente della "cartolarizzazione" (cessione di proventi futuri). (Stampa, 26 aprile 2002, p. 16, Economia) · No alle cartolarizzazioni. Per la Ue non è ammissibile conteggiare a riduzione del deficit dei conti pubblici i soldi girati allo Stato dalle banche in cambio delle cessioni di crediti. (Arena, 4 luglio 2002, p. 1, Prima pagina).
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE | DEAGGETTIVALE
Formanti: cartolare | -izzazione
In: ZINGARELLI 2003.




Cococo (co.co.co., Co.co.co), s. m. e f. inv., Acronimo di collaboratore coordinato e continuativo, e di collaborazione coordinata e continuativa. [tit.] Per i sostituti nuovi adempimenti fiscali e previdenziali con l'assimilazione dei collaboratori ai dipendenti / Il collegato fiscale introduce per le co.co.co. il rilascio del Cud e le ritenute sulla base delle aliquote Irpef attualmente vigenti [testo] [...] Il collegato fiscale introduce per le co.co.co. il rilascio del Cud e le ritenute sulla base delle aliquote Irpef attualmente vigenti costituiscono "indizi probatori" del vincolo di subordinazione. (Sole 24 Ore, 14 settembre 2000, Guida normativa, p. 2) · I cosiddetti co.co.co., cioè i parasubordinati che fanno collaborazioni coordinate e continuative o vendono "porta a porta", oppure svolgono libere professioni, sono nati solo da cinque anni ma alla fine del 2000, con un milione 897 mila iscritti all'Inps (1.037.000 uomini e 860.000 donne), avevano già sorpassato in classifica gli artigiani (Stampa, 6 maggio 2001, p. 18, Economia) · I giovani che entrano in contatto con Rifondazione appartengono a due filoni, gli studenti e i co.co.co. (collaboratori coordinati e continuativi). (Corriere della sera, 6 aprile 2002, p. 11, Politica) · Novità anche per i Cococo (i collaboratori) e per il job sharing (Giornale, 31 ottobre 2002, p. 25, Economia).
SINTATTICO | ACRONIMO
Formanti: collaboratore | collaborazione | coordinato | continuativo




condonite s. f. (Iron.) Propensione parossistica a concedere condoni per risanare il debito pubblico. nel mirino del capo dell'opposizione [Francesco Rutelli] c'è anche la "condonite" del governo Berlusconi, che alimenta le aspettative di sanatorie e provoca un calo del gettito fiscale. "Un casino che non finisce mai - dice Rutelli - che non dà certezze alle imprese e non dà sicurezza ai cittadini". (Messaggero, 7 settembre 2002, p. 6, Primo piano) · E se per adesso la "condonite" manifestata da molti deputati della maggioranza sembra condannata a non ricevere un "sì" del governo, si ritiene che sarà la seconda lettura al Senato a vedere l'introduzione di una o più sanatorie. (Stampa, 26 ottobre 2002, p. 6, Economia).
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE | DENOMINALE
Formanti: condono | -ite




dizionarite s. f. (Iron. Scherz.) Produzione di dizionari a getto continuo. Quanto influisce la dizionarite editoriale sulla reale acquisizione della lingua? [...] · È anche vero però che nella "dizionarite editoriale" si annidano aspetti di puro consumismo, di deformazione merceologica, secondo il malinteso concetto che il dizionario migliore è quello che ha più parole. [Enzo Golino intervista Luca Serianni] (Repubblica, 11 marzo 2003, p. 4 1, Cultura).
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE | DENOMINALE
Formanti: dizionario | -ite




Fiscovelox s. m. inv. Strumentazione adottata dalla Guardia di finanza per filmare e memorizzare le targhe dei veicoli in transito alla frontiera con la Svizzera. [tit] Il "Fiscovelox" fa il pieno di sequestri [testo] […] Il "Fiscovelox", in uso da febbraio dello scorso anno, era stato preparato nei minimi particolari e sottoposto al preventivo via libera del Garante della privacy per evitare eventuali contestazioni da parte delle persone filmate. (Sole 24 Ore, 12 gennaio 2003, p. 17, Norme e Tributi).
SINTATTICO | COMPOSIZIONE | NOME + AGGETTIVO | X + VELOX | DETERMINATO + DETERMINANTE
Formanti: fisco | velox lat.




manovrina s. f. Nel linguaggio politico, manovra economica del governo, o di un'amministrazione pubblica, finalizzata a raggiungere il pareggio di un modesto deficit nel bilancio; con connotazione talvolta ironica. [tit.] Le ricette di Palazzo Chigi e i primi dati, poco confortanti, sull'andamento dei conti pubblici. Le imposte destinate ad aumentare. I buchi nella Sanità, Poste e Ferrovie. La manovrina di fine anno. (Foglio, 12 agosto 1998, p. 3) · La Germania sta preparando i suoi "tagli" per il Bilancio del 2000: una manovra da circa 30 miliardi di marchi, pari a 30 mila miliardi, di lire che, in rapporto al prodotto lordo tedesco (doppio di quello italiano in quanto, il reddito pro capite è di un terzo più alto e gli abitanti sono 81 milioni contro i nostri 58) corrisponde a una nostra "manovrina" di 15 mila miliardi. (Foglio, 23 giugno 1999, p. 3) · Una, "manovrina fiscale alternativa" che, lasciando inalterati i saldi, preveda la riduzione dell'aliquota legale dell'Irpeg al 25% già dal 2001 per le imprese che operano nel Mezzogiorno e il contestuale abbattimento di uno-due punti l'anno dell'aliquota per il resto del Paese, "fino alla convergenza nelle due aree" nell'arco di cinque anni. [...] Il pacchetto di proposte correttive alla manovra 2001 è stato illustrato ieri alla Camera dal direttore generale della Confindustria, Stefano Parisi, e dal responsabile del Centro studi, Giampaolo Galli. (Sole 24 Ore, 18 ottobre 2000, p. 8, Italia - Politica) · La Banca centrale europea, già preoccupata soprattutto per la Germania, ammonisce tutti i paesi dell'euro a rispettare gli obiettivi di deficit nel 2001, con "eventuali misure di emergenza". Naturalmente in Italia tornano i ricordi lontani delle "manovre-bis" o "manovrine": (Stampa, 15 giugno 2001, p. 3, Economia) · [tit.] [Silvio] Berlusconi conferma: nessuna manovrina / Troveremo le risorse per rispettare gli impegni presi con la Ue (Secolo d'Italia, 5 giugno 2002, p. 1, Prima pagina).
V. anche "mini-manovra".
MORFOLOGICO | ALTERAZIONE
Formanti: manovra | -ina
In: BENCINI-CITERNESI 1992 (attestato nel 1991); NOVELLI-URBANI 1995 (attestato nel 1994); NOVELLI-URBANI 1997 (attestato nel 1994).




meilare v. tr. Inviare un messaggio di posta elettronica; trasmettere mediante la posta elettronica. È la parola, per i giovani, che sta al centro di tutto; parole di canzoni, sulle magliette, parole sugli schermi luminosi, parole dette, faxate, meilate [...] Discorrono, scrivono,faxano,meilano. (Repubblica, 12 aprile 1999, p.23, Cronaca).
L'adattamento della grafia corrisponde alla realizzazione fonetica dell'ingl. "mail"; v. anche "e-mailare", "e-mailizzare".
MORFOLOGICO | ADATTAMENTO
Formanti (e-)mail ingl. | -are




mielismo s. m. Il modo di fare e di concepire il giornalismo, lo stile giornalistico di Paolo Mieli. Inventore, appunto, di un particolare trasversalismo giornalistico che prende il suo nome, il cosiddetto "mielismo", ma anche di un genere storico assolutamente originale, quello che si dipana quindicinalmente sul nostro giornale (Stampa, 17 maggio 2001, p. 25, Società e Cultura) · la Lega non manda giù soprattutto la nomina di [Paolo] Mieli. Il commento del capogruppo alla Camera, Alessandro Cè, è stato diplomatico: "Probabilmente si sarebbe potuto far di più". A sparare a zero sulla scelta di Mieli è stato invece mandato il quotidiano del partito. La Padania lo ha definito "camaleontico giornalista, inventore del mielismo cerchiobottista" tra i cui bersagli c'è "sempre stata la Lega". (Giornale di Brescia, 10 marzo 2003, p. 1, Prima pagina).
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE
Formanti: Mieli (Paolo) | -ismo
In: QUARANTOTTO 2001 (attestato in un articolo di Indro Montanelli del 1997).




quizzone s. m. (Iron.) Quiz con molte domande; prova consistente in una serie di quesiti volti a valutare la preparazione professionale degli insegnanti, per differenziarne gli aumenti di stipendio. Il concorso partirà il 4 aprile con la prova scritta e gli aumenti scatteranno dal gennaio 2001. Il "quizzone" sarà diviso in quattro blocchi, preceduti da un testo di riferimento. Trenta domande misurano la preparazione dell'insegnante sul piano metodologico e didattico. Le altre 70 valutano competenze specifiche nelle singole materie. (Sole 24 Ore, 29 gennaio 2000, p. 17, Scuola Professione) · Insomma, si tratta del solito quizzone? Nient'affatto, non è un qualsiasi "game show", assicura [Gerry] Scotti: "Questo è tutto un altro film". (Sole 24 Ore, 4 giugno 2000, p. 45, In scena) · [tit.] Cancellato il "quizzone", i 1260 miliardi vanno a pioggia. [didascalia] L'ex ministro [Luigi] Berlinguer propone un concorso per gli aumenti di merito dei docenti: il "quizzone". (Repubblica, 28 gennaio 2001, p. 23, Cronaca) · Ecco quali sono le risposte esatte ai quindici quesiti del "quizzone": ogni risposta giusta vale un punto (Messaggero, 13 gennaio 2002, p. 11, Primo piano - 1 nostri soldi) · Brucia ancora [ai sindacati] il sì al "quizzone" del ministro Luigi Berlinguer, bocciato senza appello due anni fa dalla rivolta generale della categoria [degli insegnanti]. (Sole 24 Ore, 4 maggio 2002, p. 15, Italia - Lavoro).
Con particolare riferimento , un progetto, mai realizzato, di avanzamento nella carriera degli insegnanti tramite l'accertamento del merito professionale; v. anche "concorsaccio" e "concorsone".
MORFOLOGICO | ALTERAZIONE
Formanti: Quiz | -one




voltagabbanismo s. m. (Spreg.) Il comportarsi da voltagabbana. "Anche io mi auguro che ci siano molti voltagabbana, da una parte o dall'altra, disposti ad abbandonare le barricate per fare un'opposizione più seria e costruttiva. Purché non si tratti di un voltagabbanismo sgradevole" [Marcello Pera]. (Foglio, 12 maggio 2001, p. 1, Prima pagina) · È ora di togliere al voltagabbana il marchio negativo, demonizzante. Il voltagabbanismo è il sale della democrazia, cambiare idea e partito si può. Forse si deve, anzi. Certo la condanna morale non sempre è da togliere: per esempio quando si trasmigra verso altre sponde per basso opportunismo, oppure per corruzione. Su questi temi hanno discusso il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga e i giornalisti Paolo Mieli e Sergio Romano a proposito del saggio di Pialuisa Bianco "Elogio del voltagabbana" (Marsilio). (Stampa, 31 ottobre 2001, p. 16, Interno) · Le lotte fra i Ciula e i Pirla, le rivendicazioni dei Tarlucchi e dei Farloc, la clandestinità dei Bamba, le stragi dei Ciapparatt, i voltagabbanismi dei Balabiott... (Popolazioni esotiche ... ). (Alberto Arbasino) (Repubblica, 22 marzo 2002, p. 47, Cultura).
MORFOLOGICO | SUFFISSAZIONE | DENOMINALE
Formanti: voltagabbana | -ismo






ESTRATTO DELLA PREFAZIONE
TAKEN FROM THE PREFACE
     Il titolo di questo volume fu scelto nel momento stesso nel quale progettammo il lavoro che presentiamo Ci proponevamo, infatti, di verificare come e in che misura la stampa quotidiana contribuisca all'innovazione del lessico italiano. Per quanto sia difficile calcolare con precisione le parole nuove, è noto che ogni anno in una lingua viva se ne produce qualche migliaio, rispondente in gran parte alle regole e ai criteri di formazione propri del sistema linguistico nel quale nascono.
     Non abbiamo voluto compilare un dizionario della nuova lingua italiana, ma raccogliere materiali, classificati e documentati, che potranno un giorno servire alla redazione di dizionari dell'uso. Ci rivolgiamo agli studiosi della lingua, ai grammatici e ai lessicografi, che potranno trarre dal materiale documentario e dalla classificazione che ne abbiamo fatto le indicazioni utili per verificare il riproporsi di fenomeni già noti, o nuove tendenze emergenti e in via di . consolidamento. Pensiamo che il nostro libro possa servire anche ai docenti e agli studenti delle scuole e dell'università, a chi apprende l'italiano come lingua straniera e agli appassionati cultori della nostra lingua che desiderano rendersi conto in modo più diretto e sistematico dei mutamenti in atto. Infine, proprio perché il nostro studio si basa sulla loro produzione scritta, crediamo di poter offrire uno strumento efficace a coloro che lavorano nel settore della comunicazione, soprattutto ai giornalisti, ma anche ai mediatori linguistici: traduttori, interpreti lo divulgatori.
     Sappiamo bene che molte delle entrate che compongono questo dizionario sono e rimarranno forme occasionali. Le abbiamo tuttavia registrate per completezza di documentazione: si tratta di formazioni il più delle volte legate a episodi che colpiscono l'immaginazione collettiva, grazie anche alla fantasia del giornalista che le crea o le diffonde, e che incontrano un favore e un successo immediati, spesso destinati, però, a rivelarsi effimeri. Pensiamo soprattutto alle parole che si creano sull'onda di eventi particolari, di momenti di celebrità, della diffusione di mode e di tendenze, o in occasione di grandi avvenimenti sociali, dei quali si affievolisce presto la memoria. Occorre ricordare che, sovente queste nuove, parole vengono caricate di connotati scherzosi, ironici o addirittura polemici Molte volte, infatti, si tratta di formazioni volutamente estemporanee, e più adatte, agli spazi ridotti di un titolo e allo stile sincopato dei quotidiani; talvolta servono anche a tradurre nel registro brillante denominazioni giudicate ostiche per il lettore, o comunque poco adatte al linguaggio giornalistico: basti pensare alla preferenza accordata a forme come benzinone, icimetro e tovagliometro, o codice-doppione e tavolo tecnico. La composizione grafica dei giornali aiuta spesso il lettore a sintonizzarsi con lo spirito che informa questi neologismi, anche tramite un uso appropriato di accorgimenti tipografici: le virgolette, il corsivo o talvolta il neretto. Sono strumenti ideati per sollecitare l'attenzione visiva di chi legge e che assolvono a molteplici funzioni. Anzitutto, a quella maggiormente nota: prendere le distanze da un'espressione avvertita come originale, stravagante o troppo estrosa. Altre volte, il giornalista, o il personaggio del quale egli si fa portavoce, carica certe parole di un'enfasi particolare, che serve a veicolare giudizi insinuanti, ammiccamenti, valutazioni e a stabilire con il lettore un rapporto d'intesa, e perfino di complicità, sottolineato dalle tecniche di evidenziazione tipografica. Per i motivi più diversi, molte parole o espressioni entrano come meteore nell'universo lessicale di una lingua, si affermano nell'uso per un certo periodo di tempo, e poi, scompaiono o rimangono relegate ai margini, in qualcuna delle tante periferie del lessico di una lingua dove spesso - per riprendere una metafora molto incisiva del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein - proprio come in una grande metropoli, la loro esistenza o sopravvivenza continua a essere ignorata da, molti altri abitanti. Si pensi, solo per fare un esempio, alla diffusione che. ebbe alcuni anni fa la, parola diossina che si rese tristemente nota come responsabile del disastro ambientale di Seveso: molti oggi ne ignorano o misconoscono il significato, non essendo più in grado di associarla a quell'evento. Qualcosa di simile, anche se molto amplificato dall'impatto emotivo di un rischio in costante agguato, è accaduto più recentemente per l'antrace e il carbonchio, di cui tanti ignorano il rapporto di causa-effetto che li accomuna, continuando a confonderli: ci auguriamo di vederli tornare presto nel settore loro riservato, quello delle terminologie specialistiche. Per quanto le citazioni riportate possano apparire talora disinvolte e accattivanti, si tratta di forme per le quali non è, dunque, facile pronosticare un sicuro attecchimento nella pratica linguistica, pur ritenendo importante testimoniarne l'"uso incipiente", secondo l'intuizione di Bruno Migliorini. Ma non si tratta soltanto di individuare singole formazioni lessicali che iniziano a diffondersi, quanto di documentare anche l'affermarsi di veri e propri modelli nei quali riscontriamo il cristallizzarsi di sequenze di elementi lessicali, che difficilmente trovano spazio o accoglienza nei dizionari. A questo proposito è opportuno richiamare l'attenzione su alcuni tratti che abbiamo verificato in maniera sistematica, tanto da poter affermare che non costituiscono più soltanto linee di tendenza, ma fenomeni linguistici che si vanno ormai consolidando.
     Ne emerge il quadro di un preciso momento storico e sociale della nostra lingua e della cultura che essa esprime. In particolare, ci è sembrato di poter cogliere il nascere di un fenomeno del tutto peculiare, che richiederà tuttavia ulteriori approfondimenti e comparazioni con le altre grandi lingue di cultura. Ci riferiamo alla diffusione, osmotica e simultanea, di nuove forme - per le quali riteniamo si possa parlare di veri e propri "internazionalismi" - che si adattano o ricalcano in vario modo elementi lessicali di matrice inglese o angloamericana. Si produce in questo modo il trasferimento di un fenomeno già noto nei linguaggi speciali anche nell'ambito della lingua d'uso comune, con riferimento a esperienze della vita quotidiana che tendono a assomigliarsi sempre di più in ogni luogo del pianeta. L'origine è da ricercare soprattutto nella velocità di una comunicazione che non conosce più frontiere, che non è più appannaggio dei soli settori specialistici o dei professionisti che vi operano, e che risulta incrementata dalla diffusione sempre più capillare delle reti telematiche e dal complesso fenomeno della globalizzazione.
     Il volume, che presentiamo raccoglie 5.059 entrate: di queste, 3.450 sono neoformazioni monorematiche, cioè costituite da un'unità lessicale autonoma (per esempio: bicameralista, multivarietà, salvabilanci, arcobaleno) e 1.609 sono espressioni polirematiche, cioè composte da più unità lessicalí legate in una sequenza stabile e che esprimono un significato unitario, con riferimento a un concetto autonomo e indivisibile (come nei casi di: catena umana, poliziotto di quartiere, scudo fiscale). Le espressioni polirematiche, per la loro lunghezza e complessità e per l'elevato quoziente di produttività, non sempre sono registrate nei dizionari e, quando vi vengono accolte, sono generalmente accorpate nelle voci che hanno per entrata l'elemento lessicale più significativo. (negli esempi citati, rispettivamente: catena, poliziotto e scudo). Un caso a parte ci sembra possano rappresentare le unità polirematiche di origine straniera, che entrano nel nostro lessico come elemento di per sé unitario e non riconducibile a altre entrate. Se si tenesse conto di questa considerazione, il numero complessivo delle nostre polirematiche risulterebbe quindi drasticamente ridotto.
     Questo volume costituisce il primo contributo pubblico di un progetto di ricerca, l'Osservatorio neologico della lingua italiana (Onli), che abbiamo avviato nel 1998, con il sostegno dell'Istituto per il Lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Cnr, diretto da Tullio Gregory, dell'Associazione italiana per la terminologia, e dell'insegnamento di Lessicografia e lessicologia italiana della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma "La Sapienza". La nostra riconoscenza va direttamente a Giovanni Nencioni, che, per primo, all'inizio degli anni Novanta, ci suggerii l'idea di un vero e proprio osservatorio permanente, continuamente aggiornato: una banca dati che realizzi un'opera non più destinata a esaurirsi in una pubblicazione cartacea - condannata a una senescenza precoce -, sulla scorta di quell'intuizione di lavoro dinamico e in continuo divenire, colta da Alfredo Panzini e riaffermata da Giovanni Nencioni, e del già richiamato criterio ispiratore dell'uso incipiente, teorizzato da Bruno Mígliorini.




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